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giovedì 22 giugno 2017

martedì 20 giugno 2017

Psicologia nel tiro, trap, skeet e target shooting


Riportiamo qui sotto un interessantissimo articolo riguardante la psicologia nel tiro al volo:

Articolo "L'ATTENZIONE NEL TIRO A PIATTELLO E "TRAINING AUTOGENO"" pubblicato sul sito http://www.iltiro.com/


La maggiore difficoltà nella pratica del "TRAP" è rappresentata dal non sapere in che direzione verrà lanciato il piattello: perciò è importante il tempo che intercorre fra la chiamata e lo sparo. 

Notevoli quantità di concentrazione e di attenzione sono richieste in tale fase: a tal fine il Tiratore mira il "punto di uscita" del piattello, sostando alcuni istanti per trovare l'opportuna concentrazione. Quando si sente pronto chiama il piattello: dopo di ciò, ogni fenomeno in grado di captare l'attenzione del Tiratore può compromettere l'esito del tiro. 
Un altro aspetto importante è che il "tempo di fuoco" sia mantenuto costante nel medesimo Tiratore: in buona sostanza, il tempo di elaborazione dell'informazione ed il richiamo del programma motorio, nonchè la sua esecuzione, dovranno essere sempre gli stessi. 
Talvolta infatti si verifica che il Tiratore -in momenti di scadimento della prestazione- colpisce il piattello con lo stesso programma motorio, ma con tempi di esecuzione più lunghi o perchè "parte in ritardo" o perchè è "lento nell'esecuzione". In tal caso, il bersaglio verrà colpito in ritardo, pur essendo il Tiratore convinto di avere eseguito bene il movimento. 



Nel Tiro a piattello "SKEET", l'operatore -dopo aver ricercato la giusta concentrazione- chiama il piattello; da questo momento la sua massima attenzione è rivolta a captare il prima possibile il piattello in visione centrale. Con la percezione visiva del bersaglio parte il "programma motorio", ma sussiste per i primi attimi un "controllo attentivo" sulla traiettoria del piattello in volo, per poter cogliere ulteriori informazioni che possano giovare al programma motorio stesso. 
Non raccogliere tali informazioni iniziali e continuare a colpire il piattello con meccanismi automatici (completamente sganciati dal controllo cosciente) può compromettere, in certi casi, l'esito positivo del tiro (ad esempio, per un colpo di vento). 


L'intelligenza, a fattore comune per qualsiasi tipo di tiro praticato, sembra essere correlata sia alla capacità di fornire attenzione concentrata e sostenuta nel tempo, sia al processo elaborativo, nella fase di scelta della risposta. 
Al riguardo è stato, però, osservato che il medesimo stimolo è in grado di produrre differenti gradi di attivazione in differenti individui. 
In particolare, i soggetti "estroversi" sopportano meglio e per tempi più lunghi situazioni altamente attivanti. Inoltre Tiratori iperattivi, impazienti, competitivi sono in grado di concentrarsi ottimamente sul compito principale, diminuendo gli stimoli che sono causa di distrazione. 
Attualmente la formazione sportiva di un atleta esige una conoscenza più approfondita delle sue caratteristiche psico-fisiche. 
Si possono pertanto individuare due livelli sui quali operare per ottenere una formazione più completa del Tiratore: quello PSICOLOGICO e quello FISICO. 
Per il primo sarà bene intervenire attraverso alcune tecniche psico-fisiche di rilassamento muscolare, che hanno la finalità di rielaborare ed integrare lo schema e l'immagine corporea, al fine di prevenire in gara eventuali debolezze ed instabilità psicologiche; mentre per il secondo livello sarà opportuno individuare tutte quelle metodologie che la periodizzazione dell'allenamento offre per il miglioramento della condizione fisica. 
Il Tiratore, attraverso un'adeguata preparazione individuale, di gruppo o di squadra, giungerà in tal modo ad "autogestirsi" psicologicamente in gara, utilizzando allo scopo specifici metodi per migliorare l'attenzione, regolare lo stato d'animo e neutralizzare le emozioni. 
Questo sarà possibile con l'aiuto di appropriate tecniche di allenamento psicologico che influiranno sulla "solidità emotiva" del Tiratore e gli permetteranno di eliminare eventuali momenti di stanchezza, mobilizzando e stimolando in tempo le sue energie. 
Una di queste tecniche è il "Training Autogeno" (T.A.), che fu introdotto nel nostro Paese per la prima volta nel 1965 per la preparazione sportiva degli atleti del Tiro a Segno. 
Il T.A. è stato studiato soprattutto per soggetti sani, di ogni età ed entrambi i sessi: rappresenta un metodo psico-fisiologico ideale per completare la preparazione fisica e tecnica anche del giovane Tiratore. 
Il T.A. consente, attraverso una "ginnastica interna" di autorilassamento dovuta alla concentrazione, una migliore calma interiore che può essere utile a tutti i praticanti. Lo scopo di tale preparazione è quello di dare impulso nell'atleta a tutto quanto vi è di positivo: rendimento, autocontrollo, riposo, ecc., eliminando (o almeno diminuendo) in modo spontaneo quanto vi è di negativo. 
Gli obiettivi raggiungibili con questo tipo di allenamento si possono sintetizzare come segue: 
- prevenire ed attenuare le turbe psicosomatiche dell'allenamento e della gara (quali ansia, irritabilità, insonnia, stanchezza visiva e tensioni muscolari); 
- prevenire i c.d. "super-allenamenti"; 
- migliorare l'esecuzione del "gesto atletico"; 
- attuare un pronto recupero psico-fisico con brevi esercizi eseguiti negli intervalli della gara, per sfruttare al meglio l'energia a disposizione. 
E' importante che il T.A. sia appreso e sempre utilizzato sotto la guida di un "esperto" per non incorrere in disturbi di tipo neurotico, come ossessioni, fobie ed altri inconvenienti che condurrebbero il Tiratore a rendere in pedana meno di prima (per la serie: "Sparavo meglio quando stavo peggio..."). 


martedì 13 giugno 2017

Fiocchi Accademy

La Fiocchi Munizioni Spa, nota casa produttrice di munizioni e cartucce, ha creato un proprio percorso didattico, fatto di spunti interessanti dedicato al mondo del tiro a volo. I video sono stati realizzati con i nostri campioni olimpionici. 
Lo scopo è quello di dare le prime basi di questo bellissimo sport descrivendo per mezzo di alcuni video come  ottenere il dominio di sé e raggiungere la massima precisione, passando attraverso una preparazione fisica e mentale costanti e inflessibili, indispensabili nel tiro a volo, sport vero e completo di cui ancora oggi poco si conosce. 
L’Italia detiene da sempre una posizione di primaria importanza in questa disciplina, grazie ad atleti, armi e munizioni di aziende e associazioni che si impegnano quotidianamente per mantenere questo ruolo fondamentale nel panorama sportivo mondiale. 

Con lo scopo quindi di appassionare le nuove generazioni e curiosi a questo mondo, FIOCCHI ha realizzato questo importante portale web con fini educativi e divulgativi

Sito: Fiocchi Academy 





Per comodità introduciamo qui sotto le video lezioni sempre fatte dalla FIOCCHI SPA:

Lezione 1 - Visualizzazione


Lezione 2 - Occhio dominante

Inoltre a questo tema riproponiamo il nostro articolo:
http://www.tstshooting.com/2017/05/i-primi-passi-occhio-dominante.html


Lezione 3 - La posizione in pedana


Lezione 4 - Il fucile

Inoltre a questo tema riproponiamo il nostro articolo:
http://www.tstshooting.com/2017/03/tiro-al-piattello-la-scelta-dellarma.html

Lezione 5 - Le tipologie di Zero


Lezione 6 - La concentrazione


Lezione 7 - Individualità e socializzazione


Lezione 8 - La vittoria

domenica 4 giugno 2017

Abbigliamento e accessori nel trap, tiro a volo

In questo post tratteremo e ci soffermeremo sull'abbigliamento e gli accessori necessari per svolgere una corretta attività sportiva. Tralasciamo per questa parte il fucile utilizzato. Se siete interessati abbiamo aggiunto dei link di Amazon di alcuni capi in vendita delle marche più note.



Cominciamo con i piedi: scarpe super-traspiranti, comode con plantare anatomico (possibilmente avente l'inclinazione giusta per un corretto appoggio). Per iniziare anche un buon paio di scarpe di ginnastica potrebbero andare bene.

Appoggio di volata (Copriscarpa): necessario se le pedane non sono sprovviste di zona di appoggio canne durante l'attesa al tiro. Per non rovinare le canne e gli strozzatori (chokes), e comunque per non affaticare il braccio, il copriscarpa diventa un accessorio fondamentale da usare per appoggiare le canne.


Gilet: se fa caldo in estate a rete; di velluto o di lana in inverno. Qui la scelta è veramente ampia: con bottoni o zip, di diversi colori e marche (Beretta, Perazzi etc). La scelta dovrebbe ricadere sulla marca di fucile posseduto, così da avere lo "stile" giusto. Come caratteristiche tecniche il gilet deve avere:
a)  una parte scamosciata (meglio con una parte imbottita) nella zona di appoggio del calciolo: questo fa si che il fucile non scivoli durante il posizionamento e durante il rinculo evitando guai o danni alla spalla
b) deve essere abbastanza adattato alla corporatura in modo da non sentirlo troppo largo: potrebbe dare fastidio sentire le cartucce muoversi da una parte all'altra durante il posizionamento in pedana 


Un accessorio del gilet è solitamente una pelle di daino pendula al fianco per asciugarsi le mani tra un piattello e l'altro.

E sotto il gilet? In estate la scelta migliore è la t-shirt traspirante a girocollo normale o polo. Da evitare polo con collo alto, in quanto questo potrebbe dare fastidio per il posizionamento del fucile. 

Cappellino: Policromi, sponsorizzati e con l'immancabile visiera. Chi cerca solo quelli marcati (“Perazzi”, "Beretta" e “RC” vanno per la maggiore) e chi invece li preferisce di colore verde-caccia o mimetici. La visiera dovrebbe essere messa davanti bassa a fare ombra sugli occhi.


Cuffie: indispensabili per evitare possibili danni all'udito causa il rumore dovuto dagli spari. Come alternativa, si possono utilizzare i tappi auricolari di ultima generazione (per esempio i Beretta passivi off-shot) che permettono comunque un ottimo risultato.


Occhiali: Necessari per visualizzare al meglio i piattelli anche con condizioni meteorologiche diverse. In commercio ci sono occhiali da tiro solitamente con tre tipi di lenti, di colore marrone, arancione e giallo che vengono utilizzati rispettivamente per giornate di sole, di poco sole e nuvolose. Esistono anche le lenti trasparenti non graduate solo per proteggersi dall'eventuale venticello che manderebbe il fumo e i residui dello sparo negli occhi. 


Borsone: ce ne sono di diversi tipi e misure, comunque il borsone rimane un mezzo fondamentale per il trasporto di tutte le parti necessarie al tiro in pedana: cartucce, gilet, cuffie, scarpe etc.


Quello che vi abbiamo descritto costituisce una descrizione generale dell'abbigliamento standard. Chiaramente poi ognuno diversifica le sue scelte a secondo del gusto. Comunque a prescindere dei gusti alcune accessori sono fondamentali per una buona riuscita del tiro come il gilet, gli occhiali e le cuffie.

lunedì 22 maggio 2017

I primi passi... Occhio dominante

OCCHIO DOMINANTE:
Molto spesso ci sono tiratori neofiti che si rendono conto che fanno una fatica anomala ad allineare correttamente la bindella al mirino senza riuscirci..  potrebbero essere parte di quel 20% di persone che  hanno l'occhio dominante che è opposto alla mano utilizzata per sparare.

Innanzi tutto, cosa che non tutti sanno, vediamo cosa si intende per occhio dominante e come individuarlo. Chi legge, si sarà certamente accorto di come, fin da bambino, tra i due occhi, uno sembra vederci meglio dell'altro, malgrado gli eventuali esami dall'ottico o dall'oculista abbiano sempre confermato la perfetta simmetria di risultati.

Questo fenomeno è dovuto al fatto che, come accade tipicamente per gli arti, per cui si è destri o mancini, anche tra gli occhi ce n'è uno che utilizziamo "di preferenza".

Un esercizio molto semplice, qualora non si sappia qual'è il nostro occhio dominante e lo si voglia individuare, è il seguente.Tenendo entrambi gli occhi aperti, distendete entrambe le braccia formando con le mani un buco dove inquadrare un oggetto o una persona a 3 metri di distanza.  Le braccia devono essere completamente distese davanti a voi.

Ora, senza muovervi, chiudete un occhio per volta. L'occhio che mantiene sempre la stessa immagine dentro il foro fatto con le mani è il vostro occhio dominante.

Qui sotto un video dell'esperimento:


A questo punto vediamo come gestire il tiro in base al proprio occhio dominante. Per chi ha l'occhio dominante che coincide con la mano forte (destro per i destri, sinistro per i mancini), problemi non ce ne dovrebbero essere, è la natura stessa a far trovare la posizione ideale per allineare gli organi di mira con il nostro occhio.

Diverso è se l'occhio dominante è opposto alla nostra mano forte.

In questo caso bisogna cercare di sparare con l'occhio dominante chiuso in modo da poter allenare l'occhio non dominante la tiro. Però la cosa da cercare poi è quella di cercare di tirare con gli occhi entrambi aperti dopo un buon allenamento.





mercoledì 5 aprile 2017

Cartucce da trap e da Skeet

Le cartucce da utilizzare nelle gare o nel semplice uso sportivo del tiro al volo sono normate e consentite in Italia secondo il regolamento FITAV - Federazione italiana tiro al volo - :
Art. 3.2 -La cartuccia deve avere un bossolo con una lunghezza massima di mm. 70. La massima carica di pallini consentita è di grammi 24 con una tolleranza di gr. +0,50. Il diametro massimo autorizzato dei pallini è di mm. 2,5 (n° 7) con una tolleranza +mm.0,1. I pallini debbono essere di forma sferica. Le cartucce devono essere di produzione accurata. E vietato l'uso di polvere nera, di dispersori e di cartucce traccianti.

Un pò di storia...
Fino al 1974 si potevano usare cariche massime di 36 grammi di piombo. Dal 1974 al 1989 (credo) si potevano usare cariche massime di 32 grammi, che detto per inciso è la grammatura ideale e migliore per il tiro al piattello nel calibro 12.
Dal 1989 al 1994 si sono usati solo i 28 grammi. Dal 1994 fino al 1997 (credo) si sono usati solo i 24 grammi 
Dal 1997/1998 (circa) si usano i 24 grammi per le categorie Eccellenza e 1° mentre la 2° e la 3° usano i 28 grammi di nuovo.

Utilizzo nel tiro al piattello (Trap, Skeet)
Con 32 e 28 grammi si possono usare in prima canna strozzature a *** oppure ** stelle che solitamente nei fucili da trap coincidono con strozzature di 6/10 e 7,5/10 di mm.
Con 24 grammi è decisamente consigliabile una strozzatura a ** in prima canna. In entrambi i casi la seconda canna deve essere strozzata al massimo quindi * coincidente con 10/10 o 11/10 di mm.
Una buona cartuccia trap a 32 metri con canna a strozzatura  **   rimane con circa il 78% dei pallini nel diametro di 75 cm. Una canna a strozzatura massima quindi ad  *  mantiene a 35 metri circa l' 85% dei pallini nel solito diametro di 75 cm. E' chiaro quindi che l'intera rosata avrà circa un diametro di 85/90 centimetri a 32 metri con la prima canna e quasi uguale a 35 metri con la seconda canna più strozzata.
Molto dipende comunque dalla cartuccia che si impiega in una data canna, è infatti un fattore che può allargare o stringere molto sensibilmente le rosate.
Nel calibro 20 si possono usare 28 e 24 grammiI 28 grammi sono decisamente più redditizi se usati nel calibro 12; nel 20 dove costituiscono già una carica pesante, tendono a produrre pressioni elevate e rosate non proprio bellissime. Con i 24 grammi il calibro 20 ha come vantaggio principale sul 12 quello di formare una rosata abbastanza "lunga" perchè dotata di "più testa e più coda", caratteristica molto importante nel tiro ai piattelli più angolati perchè in grado di compensare efficacemente gli immancabili piccoli errori di anticipo.

Una casa produttrice di riferimento per le cartucce è la Fiocchi: 


http://www.fiocchigfl.it/site/index.php?pag=344

mercoledì 29 marzo 2017

Douple trap, skeet o Fossa?

Riportiamo qui sotto una ottima descrizione delle specialità di tiro al piattello fornitoci dal sito della Beretta:

Link: http://www.beretta.com/it-it/world-of-beretta/team-beretta/discipline-di-tiro/

Trap

Il tiratore spara, alternandosi in cinque pedane diverse, da una linea di tiro rettilinea, posta a quindici metri dalla fossa in cui si trovano le macchine lanciapiattelli. Ogni turno sono sei tiratori in pedana vale a dire 5 + 1 di rincalzo.
Dal momento che il tiratore parte con il fucile imbracciato e con l’occhio già sulla linea di mira, tutte le caratteristiche del fucile sono mirate a garantire un brandeggio efficace ed una presa sicura.
Il bilanciamento del fucile è studiato per garantire una corretta inerzia del movimento del tiratore, favorendo una distribuzione delle masse verso la volata.

Fossa Universale

Il tiratore spara, alternandosi in cinque pedane diverse, da una linea di tiro rettilinea, posta a quindici metri dalla fossa in cui si trovano le macchine lanciapiattelli. Ogni turno sono sei tiratori in pedana vale a dire 5 + 1 di rincalzo.
Dal momento che il tiratore parte con il fucile imbracciato e con l’occhio già sulla linea di mira, tutte le caratteristiche del fucile sono mirate a garantire un brandeggio efficace ed una presa sicura.
Il bilanciamento del fucile è studiato per garantire una corretta inerzia del movimento del tiratore, favorendo una distribuzione delle masse verso la volata.

Trap Americano

ll tiratore non cambia pedana dopo il primo bersaglio ma si sposta nelle pedane successive dopo ogni cinque piattelli. Per ogni turno sono cinque i tiratori in pedana.
Come per il trap olimpico, il trap americano vede il tiratore partire con il fucile imbracciato. La limitata escursione del piattello richiede un movimento limitato e preciso del tiratore che ricerca quindi un fucile con una considerevole inerzia e quindi con delle canne «pesanti». La forma della bindella, molto alta e del calcio sono le caratteristiche che invitano a mirare «vedendo» il piattello che sale.

D-Trap

Il tiratore spara alternandosi su cinque pedane come per il trap, ma deve colpire, con i due colpi in canna, due piattelli che escono simultaneamente a traettoria fissa e divergenti fra loro, lanciati da due macchine poste in una fossa a quindici metri dal tiratore.
Il fucile ideale ha caratteristiche molto simili al trap, con la sola variante di avere la prima canna Mobilchoke® per lasciare al tiratore la scelta della strozzatura per il primo colpo.

Sporting

Questa disciplina è caratterizzata dalla varietà di piattelli (2 con due coppie per ogni pedana) che simulano il volo ed i movimenti delle tradizionali prede del cacciatore che usa fucili ad anima liscia e munizioni spezzate (pallini). Si stanno affermando le prove Sporting con i piccoli calibri (20, 28, 410).
Caratteristiche fucili Sporting
I fucili sviluppati per questa disciplina si caratterizzano per i seguenti aspetti:
Mobilchoke®: la varietà dei piattelli da colpire comporta la necessità di cambiare spesso strozzatura.
Bilanciato nel peso. La distribuzione dei pesi del fucile è studiata per avere un bilanciamento pressoché neutro sul perno cerniera. Questo per coniugare rapidità d’imbracciata con un brandeggio molto variabile da piattello a piattello.
Calci con pieghe che consentono di mirare con la bindella. Le pieghe dei calci sono quelle tradizionali da caccia con nasello sottile, pistola con grip che agevola l’imbracciata e guida la mano verso il grilletto.
Canne tendenzialmente più lunghe. Le canne sporting partono da un minimo di 71 cm nel calibro 12. Recentemente, vista la complessità e la sempre maggior lontananza dei piattelli, si utilizzano canne di lunghezza pari ad 81 cm.

Skeet

ll tiratore spara, da otto pedane situate lungo un semicerchio del raggio di 13,20 m, alle cui estremità sono collocate le macchine lanciapiattelli in due cabine, una alta a sinistra (pull) ed una a destra (mark).
Lo skeet olimpico permette la partenza con fucile non imbracciato mentre lo skeet americano prevede la partenza a fucile imbracciato. I fucili per le due discipline sono diversi:
Quello per lo skeet olimpico prevede canne leggere per garantire una grande rapidità d’imbracciata e movimento. Il calcio, la pistola ed il calciolo sono di forma studiata per queste esigenze.
Per lo skeet americano cambiano la forma del calcio e del calciolo, nonché i pesi ed i bilanciamenti che si avvicinano allo sporting.

Elica

Il tiratore spara all’elica uscita casualmente da una delle cinque cassette poste a 25 m e deve colpirla prima che oltrepassi il ring posto a 21 m dalle cassette lancia eliche.
La distanza tra il tiratore e la cassetta di lancio può essere aumentata fino a 28 m se la gara è ad handicap.
Il fucile ideale per questa disciplina è caratterizzato da una piega tradizionale da trap che consente di mirare con la bindella e la canna da 71 cm, di cui la prima, Mobilchoke® per dare libertà al tiratore di impostare la rosata desiderata.

lunedì 27 marzo 2017

Strozzatori (Chokes)

Oggi vogliamo parlarvi degli strozzatori delle canne per fucili sovrapposti uso Trap, Skeet. Si tratta di un argomento lungo e complesso e di cui daremo solo alcuni accenni. Per avere maggiori informazioni il consiglio è sempre lo stesso: rivolgersi al proprio armiere di fiducia.

   

Gli strozzatori intercambiabili, ossia quegli strumenti che permettono ai tiratori di Skeet e trap di variare la strozzatura dei loro fucili, non sono una recente invenzione dell'industria armiere, ma la loro origine risale al diciannovesimo secolo. 

Un tempo le canne lisce per il tiro a pallini erano tutte cilindriche ed avevano il difetto di produrre rosate irregolari con pallini molto dispersi. La scoperta che si poteva migliorare il tiro con un restringimento della parte finale della canna (strozzatura) sembra sia da ascrivere agli americani F. Kimball e C. Askins (1870), anche se gli inglesi si vantano di un brevetto anteriore. Ad ogni modo il primo a mettere in commercio un fucile con strozzatura è stato l'inglese W. W. Greener. Più propriamente si dovrebbe parlare di diversi metodi di foratura della canna al fine di ottenere forature cilindriche o forature strozzate o forature allargate o inverse.
Oggi ci sono delle ditte specializzate (come la Briley http://www.briley.com/ ) specializzata nella sola produzione di strozzatori. 

Nel tiro normalmente si utilizzano gli strozzatori intercambiabili. Questi possono essere sia interni che esterni. Gli strozzatori interni (che alcuni definiscono a scomparsa), hanno il pregio di non modificare la lunghezza della canna e quindi il suo aspetto estetico oltre ad essere molto simili alle strozzature tradizionali delle canne. 


L'effetto di una strozzatura




La strozzatura (da http://www.earmi.it/balistica/strozza.htm)

Lo sciame dei pallini sospinti dall'energia dei gas della polvere da sparo combusta, avanza all'interno della canna trovando due opposizioni: lateralmente - le pareti elastiche della canna anteriormente - l'aria e la pressione atmosferica Al momento della fuoriuscita dalla canna il primo fattore di resistenza non esiste più e lo sciame dei pallini tende ad allargarsi distanziandosi dalla linea di tiro. 

Lo strozzatore, costituito da un cono costringe lo sciame dei pallini, prima della loro fuoriuscita, ad una compressione verso l'interno che nella successiva traiettoria esterna alla canna viene tendenzialmente mantenuta. Se il cono dello strozzatore ha una pendenza elevata i pallini ottengono un moto troppo spinto verso l'interno che diviene controproducente; allorché lo sciame esce dalla canna disturbandosi nelle traiettorie tendono di nuovo ad allargarsi. 


 
A - Foratura normale choke. B - Foratura a nicchia. C - Foratura Skeet nr. 2
D - Foratura ad arco acuto. E - Foratura a campana. F - Foratura Skeet nr. 1

Foratura cilindrica 
Le canne così forate hanno lo stesso diametro per tutta la loro lunghezza, dalla fine della camera di cartuccia fino alla volata. La copertura a 35 metri su di un cerchio di 75 cm di diametro è del 35-40%, insufficiente per usi venatori. 

Foratura cilindrica migliorata o "concentrica" 
La canna ha per tutta la sua lunghezza un andamento conico e si restringe appena solo in volata. A distanza normale si ha una copertura del 45-50%. 

Foratura choke o strozzata 
È la più comune; in essa la canna è cilindrica fino a circa 5-8 cm dalla volata, poi è conica per un breve tratto e continua cilindrica fino alla volata. La borra viene rallentata dal restringimento e non interferisce con la rosata e i pallini esterni vengono trattenuti uniti a quelli centrali con un miglioramento generale della rosata. La differenza tra i diametri dei due tratti di canna, prima e dopo il tratto conico, dànno la misura della strozzatura così che per il calibro 12 si avranno:
- Full-choke (strozzatura piena, un asterisco) con un restringimento da 0,75 ad un massimo di 1,0 mm. (in genere 0,875 mm); 
- Tre quarti-choke (improved modified choke, due asterischi) con un restringimento da 0,55 ad un massimo di 0,875 mm (di solito 0,76 mm); 
- Mezzo-choke (half-choke o modified choke, tre asterischi) con un restringimento da 0,38 ad un massimo di 0,5 mm (di solito 0,45 mm); 
- Un quarto-choke (quarter-choke o skeet nr. 2, quattro asterischi) con un restringimento, di solito, di 0,25 mm. 

Attenzione: i valori in decimi di millimetro indicati variano a seconda del calibro; in una canna cal 20 il restringimento per il full-choke sarà di 7-8 decimi di millimetro. Questi dati sono però solo orientativi per i costruttori, ciascuno dei quali usa sue proprie misure in modo da ottenere la copertura che ci si attende da quel grado di strozzatura; quindi al produttore non bisogna mai richiedere una strozzatura di tanti decimi di millimetro, ma solo il grado di strozzatura desiderato. La copertura sul bersaglio, inoltre, non continua ad aumentare quanto più si restringe la canna e per ogni canna vi è un valore oltre il quale un aumento della strozzatura peggiora solamente la rosata. 

Strozzature skeet e trap

Vi rimandiamo alla seguente ottima pagina in cui si possono trovare tutte le tabelle riguardanti le strozzatura e le varie interpretazioni internazionali sia per uso skeet che trap:


Riassunto
La funzione della strozzatura (e quindi degli strozzatori) è quindi quella di diminuire il diametro della canna, compattando così i pallini che rimangono più uniti e quindi si riesce a guadagnare qualche metro in più. 
Gli strozzatori si applicano alla canna per mezzo di una filettatura esterna od interna, 

Le strozzatore tradizionali vanno da cilindrico (*****) a full(*) anche se ultimamente sono comparse altre strozzature come l' extrafull. 
Gli strozzatori possono essere di vari tipi: 
- normale
 -ported (di solito con freno di bocca)


 - prolunga 



 -ecc. 

Normalmente nel uso skeet e trap il ported con freno di bocca è quello più utilizzato in quanto permette una dissipazione di energia tale da ridurre il rinculo del fucile di circa il 30% rispetto un fucile con canne standard senza strozzatori o con strozzatori interni

Infine includiamo qui sotto un video in cui un esperto tiratore prova le diverse strozzature e in cui è evidente quindi il risultato della scelta di strozzature differenti:





venerdì 24 marzo 2017

Tiro al piattello: la scelta dell'arma (nuovo o usato?)

Una volta capito cosa si vuole intraprendere come specialità, e dopo esseri fatti rilasciare il porto d'armi ad uso sportivo, il primo passo è quello di andare su un campo di tiro e cominciare a provare le armi che hanno in dotazione sul campo, cercando di capire quale sia l'arma più adatta a voi. Consigliamo di chiedere chiedere e ancora chiedere ai vari istruttori che sono presenti sui campi in modo da avere più informazioni possibili riguardanti le posture del tiro (Trap Skeet tiro a segno etc) e il tipo di fucile/arma da adottare. Per le posture seguirà un altro post.

Una interessante lezione riguardante il fucile da tiro si trova in youtube, fatta da Renato Lamera:



Ecco quindi che ad un certo punto vi troverete davanti alla fatidica domanda: compro un'arma nuova anche se sono agli inizi e quindi spendo molto di più o al momento vado verso un usato ritardando l'acquisto di un arma nuova più in là?


Nel primo caso (acquisto arma nuova) vi suggeriamo di trovarvi un armaiolo di fiducia nella vostra zona che riesca aiutarvi nelle fatidica scelta..

Se invece puntate ad un usato, potete effettivamente trovare dei buoni pezzi in giro ...ma attenzione alle fregature che insorgono se acquistate senza occhio attento. Un buon suggerimento è quello di visionare l'arma sempre e comunque.

Qui sotto vi mettiamo alcune regole auree per un buon acquisto di un fucile usato per il tiro al volo, skeet e trap:

Il fucile da tiro al piattello fossa olimpica e universale (Trap) deve essere un sovrapposto, con canne lunghe almeno 740 mm. anche se lo standard è inquadrato sui 750/760 mm. Calcio a pistola preferibilmente con venature del legno longitudinali (assorbono e scaricano molto meglio l'energia di rinculo), con calciolo in gomma morbida o con una o due ventilazioni.

Il peso dell'arma non deve essere inferiore a 3600 grammi, con il peso delle sole canne preferibilmente attorno a 1540 grammi. Estrattori automatici e monogrillo , bilanciamento perfetto sul perno della cerniera di apertura delle canne, calcio di lunghezza e misure di piega e deviazione adeguate alla corporatura del tiratore.


All'imbraccio il fucile deve salire alla spalla in modo naturale e l'occhio deve posizionarsi nella mediana della larghezza della bindella, la pupilla deve essere circa 3/4 millimetri più elevata di questo livello ed il tiratore deve "vedere" tutta la bindella.
La scelta di un fucile sovrapposto usato sottintende un esame accurato di alcuni punti nevralgici che sono:
1) Chiusure:
La chiave di apertura rispetto alla coda superiore di bascula, deve essere
centrata o ancora meglio leggermente anticipata (ruotata e spostata a dx)
questo ci dice che i ramponi hanno ancora un buon tiraggio e sono in grado
di lavorare positivamente ancora per molti spari recuperando eventualmente
il formarsi di eventuali giochi delle ramponature.
La luce tra i piani di canne e bascula non deve passare, si controlla
osservando la bascula lateralmente contro luce.
L'arma privata dell'astina  ed impugnata saldamente per l'impugnatura e per
la bascula a due mani si scuote lentamente ma vigorosamente, la solidità
della chiusura delle canne controllata tramite una perfetta immobilità è
evidente, in caso contrario si avvertirà un leggero ma percepibile
oscillamento del gruppo canne rispetto alle chiusure.
Infine il fucile chiuso con un pochino di vigore deve dare un suono cupo e
rotondo, le canne non devono "rimbalzare sulla bascula".

2) Canne:
Si controllano controluce i profili esterni, la linea dei tubi, deve
apparire retta e priva di esitazioni o ondulazioni.
Per evidenziare ammaccature o rigonfiamenti, ruotare in ontroluce il gruppo canne in maniera tale da vedere l'intera superficie esterna, prima un tubo, poi l'altro.
Stesso controllo per l'interno dei tubi con luce chiara e riflessa su ogni punto, controllare bene la camera di scoppio ed il suo raccordo con l'anima (punto critico).
Controllo che sul vivo di volata delle canne non appaiano ammaccature o deformazioni.
Controllo di lunghezza e peso delle canne (il peso è punzonato tra i marchi del BNP).


3) Meccanica generale:
Controllo di scatti (non inferiori a circa 1200 e 1400 grammi), sicura (funzionamento corretto) ed aggancio solido e deciso dell'astina.
4) Legni:
Controllo per verificare che non siano presenti crepe e fessurazioni sull'asta e calcio, giunzioni prive di luce tra "legno e metallo". Il calcio misurato in lunghezza dal centro del calciolo al grilletto, non deve essere
più corto di 355/360 mm.

Questo è un controllo generale già abbastanza serio che ti tutelerà da eventuali sorprese.
Una "normale" fascia di prezzo per sovrapposto si aggira tra i 1000 e 1500 euro e questa è una fascia in cui ricadono diversi marchi, tra i quali primeggiano i Beretta: si può trovare un vecchio S682 degli anni 80 ancora in buono stato per arrivare all'ultimo 686 silver pigeon 1 sporting ancora nuovo di fabbrica. 

Perazzi e Beretta factory tour